Indagini sui Giocatori

Johanna Virtanen
Finland

Johanna Virtanen
Finland

Johanna Virtanen è a capo del Comitato per le Indagini (Investigations Committee) ed è suo compito coordinare le decisioni post-squalifica e definire la filosofia dietro alle sospensioni dei giocatori.

Sia arbitri che giocatori vorrebbero spesso conoscere più dettagli riguardo a come queste decisioni vengano prese. Quello che segue è un quadro generale del processo, nonché di alcuni dei criteri filosofici su cui si basa. Il Comitato per le Indagini è sempre formato da 8-10 membri.

Alcuni di loro potrebbero essere temporaneamente inattivi, se troppo occupati, ma ogni mese ce ne sono sempre fra i 6 e i 10. Questi arbitri rappresentano comunità sparse in tutto il globo. I singoli membri possono essere sostituiti di tanto in tanto, ma il Comitato per le Indagini si impegna a fondo per avere rappresentanti da un po’ tutto il mondo.

Perché? Il Comitato in certi casi ha bisogno di conoscere dall’interno diverse comunità e come queste comunità crescano, si evolvano e considerino certe azioni. Il Comitato necessita anche di traduttori. Inoltre un trattamento equo richiede che ogni giocatore sia valutato e compreso nel contesto del suo ambiente e della sua cultura.

Attorno al primo del mese tutti i verbali di squalifica di quello precedente vengono visionati. Quindi il leader del Comitato per le Indagini prepara dei tabulati e dà alcune istruzioni. Nelle 3 settimane successive i vari membri forniscono la propria opinione, lasciano commenti scritti e discutono fra loro. Attorno al 20 del mese il leader  ricapitola ciò che ne è risultato, dopodiché i membri si dedicano ai casi per i quali non ci sia un evidente accordo. Se ne discute e ci si documenta. Talvolta vengono ricontattati tramite email gli arbitri coinvolti per raccogliere maggiori informazioni, talvolta i membri parlano con dei rappresentanti della Wizards of the Coast. Finalmente, il Comitato per le Indagini raggiunge un consenso sulla soluzione. Se ciò non dovesse avvenire e il Comitato si trovasse a un punto morto, sta al leader prendere una decisione. La maggior parte delle situazioni rientra abbastanza bene nei criteri usati dal Comitato per le Indagini, ma circa il 20% di esse necessita del lavoro in più. Si tratta di un procedimento collaborativo ideato per essere il più consistente possibile.

Alla fine del mese, il leader invia le raccomandazioni del Comitato alla Wizards of the Coast, perché siano riviste e messe in pratica. Lo stato viene modificato da Submitted a Resolved ed eventualmente vengono spedite lettere o pubblicate sospensioni. Se inviate un verbale di squalifica il 10 di ottobre, per esempio, probabilmente sarà risolto verso il 15 di dicembre, se rientra nella norma. I tempi si aggirano fra i 40 e gli 80 giorni, in base al momento del mese in cui il verbale viene inserito e a quanto sono occupati il Comitato e la Wizards of the Coast. In media si tratta di 60 giorni, se teniamo conto anche dell’aggiornamento della pagina web di riferimento da parte della Wizards of the Coast.

I provvedimenti del Comitato per le Indagini non si basano principalmente sull’istinto: esistono invece dei dettagliati criteri di classificazione che coprono circa l’80% dei casi; è vero, non prevedono ogni possibile scenario, ma cosa potrebbe? I casi anomali sono discussi in un secondo momento e il Comitato potrebbe decidere di creare dei nuovi criteri a riguardo. In ogni caso, non dimenticate che interpretare i verbali di squalifica è un affare complesso. Partendo da tutte le dichiarazioni ricevute, il Comitato per le Indagini fa affidamento alla vasta esperienza e alle radici culturali dei suoi membri per interpretare le azioni e gli intenti dei giocatori, per poi rapportare le intenzioni percepite con una griglia di criteri, che funge da linea guida su come valutare il caso.

Il grado di intenzionalità può essere classificato in tre distinte categorie: ignorante, opportunistico o premeditato.

Ignorante non significa che non sia successo un misfatto, ma piuttosto che il giocatore non era consapevole della gravità delle sue azioni. Un giocatore a un Friday Night Magic, a un Prerelease o persino a un Pro Tour Qualifier potrebbe dire: “Ehi, siamo al quinto turno e un pareggio non aiuta nessuno, avremmo un premio maggiore se uno dei due vincesse, che ne dici di lanciare un dado e dividerci le buste?”. Lo ammette senza problemi – magari lo ha addirittura detto con un Judge presente – è evidente che non comprende di essere nel torto, solitamente tende anche a pentirsene. Male, ma c’è di peggio.

Opportunistico significa che il giocatore sapeva di star facendo qualcosa di sbagliato ma non lo ha pianificato in precedenza. Semmai ha approfittato di un’opportunità quando questa si è presentata. Immaginate che crediate vi sia stata rimbalzata una creatura in mano, creatura che in realtà sarebbe dovuta finire al cimitero. Non ve ne accorgete subito, ma ci fate caso il turno successivo, quando il vostro avversario ve ne distrugge un’altra. In questo caso, non chiamare un Judge è un esempio di ciò che intendiamo per opportunistico. Non faceva parte del piano, ma quando lo avete notato avete fatto finta di niente. Questo è male.

Premeditato. Adesso supponiamo che vi alleniate a compiere tecniche di distrazione e trucchetti da prestigiatore per riprendervi intenzionalmente quella creatura in mano; o magari che portiate delle carte extra a un evento Limited per aggiungerle a quelle che avete sbustato e cerchiate l’occasione giusta per barare, anziché ritrovarvela davanti; che abbiate intenzione di sostituire il giusto numero di comuni e non comuni per scongiurare eventuali sospetti durante un deck check; o che addirittura abbiate un intero pool di carte con lista abbinata da sostituire del tutto a quello che vi è stato dato. Non solo sapete benissimo di star commettendo una scorrettezza (ma dai!), ma avete anche speso del tempo considerevole pianificandola e/o facendovi pratica. Ecco ciò che chiamiamo premeditato. Molto molto male!

Perlopiù, esistono versioni ignoranti, opportunistiche e premeditate di quasi tutte le infrazioni che prevedono la squalifica. Alcune situazioni sono difficili da classificare, perciò potrebbero essere considerate una via di mezzo fra due. Ci sono poi dei criteri che, in base al vantaggio potenzialmente ottenibile e al grado di intenzionalità, aiutano il Comitato per le Investigazioni a determinare i provvedimenti successivi, che possono essere: nessuna azione, lettera di ammonimento o sospensione.

Nessuna azione significa che il Comitato percepisce la decisione di squalifica come sospetta, oppure che ritiene che ci siano una serie di anomale circostanze attenuanti. Inoltre, occasionalmente vi sono prove, magari fornite dallo stesso Head Judge, che suggeriscono che la squalifica sia stata affrettata o inappropriata. Ebbene sì, capita che ogni tanto gli Head Judge commettano degli errori di giudizio e che lo ammettano anche nel verbale di squalifica!

La lettera di ammonimento viene inviata quando riconosciamo che sia stata commessa un’azione negativa ma, in virtù dell’ignoranza o della minimalità del vantaggio, non vogliamo dare una dura penalità. In casi come questo, la squalifica stessa è una punizione sufficiente.

La sospensione è esclusiva delle azioni opportunistiche e premeditate, benché averne commessa una non equivale automaticamente a essere sospesi.

I dettagli su cosa esattamente si traduca in una lettera di ammonimento e cosa invece comporti una sospensione di 6 mesi, 12 mesi, etc… sono riservati. Alcune informazioni sono semplicemente troppo delicate per essere discusse in pubblico.

Se sei l’Head Judge e scrivi un verbale di squalifica, il Comitato per le Indagini ti incoraggia a riportare la tue percezioni sul livello di abilità del giocatore, il grado di intenzionalità e il suo comportamento, sia prima che dopo la squalifica. La stessa cosa vale per un eventuale Floor Judge che rilasci una dichiarazione. Il Comitato legge tutto il materiale che riceve e tiene conto di tutte le dichiarazioni raccolte, che provengano da giocatori, arbitri, spettatori, organizzatori o scorekeeper.

Occasionalmente alcuni arbitri hanno pubblicato sui forum arbitrali discussioni e opinioni su giocatori specifici. Ciò è molto pericoloso da fare in gruppi relativamente aperti. Potrebbe influenzare l’occhio dei testimoni o le nostre ricerche e comportare un ingiusto accanimento nei confronti di un giocatore, o persino del Judge Program. Potrebbe persino condurre a problemi legali per calunnia o diffamazione. Quindi vi preghiamo di evitare di far nomi di persone coinvolte nelle indagini in corso, cercate di limitarvi anche parlando di casi già ultimati. Dovremmo tutti fare del nostro meglio per rappresentare un’organizzazione esperta e professionale, anziché comportarci da sensazionalisti mediatici.

Il Comitato per le Indagini si occupa di tutti i problemi che gli vengono presentati. Ovviamente non è a conoscenza di tutto ciò che avviene ma, quando riceve una notifica da una fonte credibile, il Comitato agisce per raccogliere informazioni e risolvere problemi di integrità. Se ciò richiede più tempo di quanto vi aspettaste, tenete conto che il processo di valutazione funziona discretamente bene e fa il possibile per essere corretto sia nei confronti della comunità che del giocatore coinvolto (o dei giocatori). “Corretto” non significa “permissivo”. Vuol dire “meticoloso”.

Se avete altri dubbi sul funzionamento del Comitato per le Indagini, chiedete pure sui forum di JudgeApps. Il leader del Comitato vi risponderà con la maggior trasparenza possibile e potrebbe persino fornire una spiegazione sulla filosofia che sta dietro alle ragioni di certe linee di condotta. Non tutte le domande riceveranno risposta, ovviamente, ma il Comitato desidera che vi sentiate a vostro agio col processo di indagine e liberi di esprimere i vostri dubbi al riguardo.

Articles

Title Author Published
Investigations – The Search for Collateral Truths Eric Shukan

30 Dec 2014

Investigating Like the Pros Steffen Baumgart

6 Feb 2017

 

Traduzione a cura di Luca Cafaggi e Luca Magni